Come migliorare il proprio stile di Comunicazione
La comunicazione è una componente essenziale della nostra vita quotidiana: interagiamo infatti ogni giorno con amici, familiari, colleghi di lavoro, o persone sconosciute. In ciascuno di questi casi, avere un buono stile di comunicazione può fare la differenza tra un’interazione positiva e una che porta a fraintendimenti o tensioni. Avere un buon stile di comunicazione può essere di grande aiuto soprattutto per superare i momenti di difficoltà (conflittualità, imbarazzo, ecc.) nelle relazioni sociali.
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Ecco dunque qualche suggerimento pratico per migliorare il proprio stile di comunicazione:
Ascolto attivo: In primis, saper ascoltare gli altri. Uno dei pilastri fondamentali della comunicazione efficace è l’ascolto attivo. Questo significa saper prestare attenzione a ciò che l’altra persona sta dicendo, evitando di fare quello che la maggior parte delle persone fa, sbagliando: pensare a cosa dire successivamente.
E’ una buona cosa porre domande di approfondimento per chiarire i punti che non si sono compresi completamente, ed evitare di riportare il discorso su se stessi, sulle proprie opinioni e le proprie esperienze. L’ascolto attivo dimostra rispetto per l’interlocutore e mostra all’altro che si è realmente interessati a quanto sta dicendo.
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Chiarezza e Brevità dei discorsi: Evitare l’ambiguità e la confusione cercando di comunicare sempre in modo chiaro e conciso.
E’ consigliabile organizzare i propri discorsi prima di parlare con l’interlocutore e scegliere sempre le parole con cura. Evitare di usare espressioni gergali o tecnicismi con chi potrebbe non essere familiare con determinati argomenti. Lo scopo principale della comunicazione non è fare bella figura, ma farsi comprendere!
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Adattare il proprio messaggio all’interlocutore: Se si sta comunicando con qualcuno che non è esperto in un determinato argomento, è buona cosa semplificare i concetti più complessi e usare esempi concreti per spiegare meglio quanto si sta dicendo.
Mantenere la consapevolezza sul proprio linguaggio non verbale: La comunicazione non verbale svolge un ruolo importante nella trasmissione, anche involontaria, dei propri messaggi. Fare attenzione alla propria espressione facciale, al contatto visivo, alla postura e ai gesti. Assicurarsi che il linguaggio non verbale sia coerente con ciò che si sta dicendo, in modo da non creare fraintendimenti.
Prestare attenzione ai segnali non verbali dell’altro/a: A volte ci concentriamo su quello che una persona sta dicendo, ma non facciamo attenzione a ciò che invece questa persona comunica col corpo: le sue espressioni, le sue posture, la distanza che tiene da noi, il modo di guardarci o di darci la mano, possono invece integrare in modo mirabile i contenuti dei messaggi che l’interlocutore sta inviando.
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Notare gli eventuali comportamenti ‘incongruenti’: E’ molto importante riuscire a capire se una persona è veramente sincera con noi: per farlo occorre imparare a guardare se c’è similitudine fra il suo linguaggio verbale e quello gestuale. Esempio: si dice tranquilla e invece mostra chiari segnali di ansia: in questo caso il linguaggio non verbale è sicuramente più affidabile di quello verbale.
Concentrarsi sul tono della voce. Anche il tono di voce dice molto sulla persona che parla. Ad esempio, nei momenti di difficoltà, questo si abbassa o si alza notevolmente, e queste sono indicazioni utili per comprendere qualcosa di più su come chi parla si rapporta a ciò che dice. Occorre dunque concentrarsi sul proprio tono di voce, imparando ad esempio a scandire bene le parole e ad esprimerle in tono più alto, ma anche notare il tono della voce degli altri, per dedurne lo stato emotivo.
Usare il contatto oculare. Guardare una persona insistentemente negli occhi è un modo per rendersi antipatici, o per farle capire che abbiamo un particolare interesse per lei. Nelle situazioni normali è bene guardare sempre l’interlocutore negli occhi, distraendosene solo per pause della durata di quattro-cinque secondi e non di più. Anche questo ha lo scopo di mostrare interesse e attenzione.
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Evitare le distrazioni: Quando si sta comunicando con qualcuno, mettere da parte le distrazioni come il telefono o altre attività che possano interrompere il flusso della conversazione. Mostrare rispetto all’altro/a e dedicare piena attenzione per tutta la durata della conversazione.
Sviluppare empatia: Cercare di mettersi nei panni dell’interlocutore e di comprendere le sue opinioni e i suoi sentimenti. L’empatia aiuta a comunicare in modo più efficace, rispondendo alle esigenze e alle preoccupazioni degli altri in modo sensibile e rispettoso.
Fare uso dell’umorismo: L’umorismo può essere un ottimo strumento per creare legami sociali e alleggerire l’atmosfera durante una conversazione, specie se conflittuale. E’ bene tuttavia usare l’umorismo in modo appropriato, facendo attenzione a non esagerare con l’ironia o il sarcasmo.
Considerare sempre il contesto: In alcune situazioni è necessario essere formali, in altre ci si può permettere di essere più spontanei: è bene che i comportamenti siano sempre adeguati al contesto. Esempio: è fuori luogo fare battute sul disordine nella scrivania della persona che ci sta facendo un colloquio di lavoro! Un’eccessiva rigidità, d’altra parte, non giova: occorre saper capire quando ci si può permettere di accorciare le distanze con l’interlocutore e quando no.
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Fare pratica, tanta pratica: Per imparare a gestire bene la propria comunicazione servono sicuramente queste nozioni teoriche che abbiamo fin qui brevemente delineato, ma soprattutto occorre sperimentare sul campo: se si vuole davvero migliorare, ogni occasione di incontro sociale deve essere vista come quella giusta per migliorare l’approccio e per acquisire quelle abilità sociali che poi, con il tempo, a forza di praticarle, diventeranno abitudini.
Dr. Giuliana Proietti
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