La gelosia: saperne di più
Cosa significa la parola gelosia?
La parola “gelosia” deriva dall’antico termine medioevale “zeloso”, «pieno di zelo».
Che cosa è la gelosia?
La gelosia è un fenomeno emotivo, cognitivo e comportamentale, antico quanto il mondo e diffuso in tutte le culture.
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La gelosia è più un’emozione o un sentimento?
E’ un sentimento se riguarda una disposizione d’animo relativamente stabile, mentre è una emozione se è temporalmente circoscritta.
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Quando viene osservata?
La gelosia può essere osservata durante tutto l’arco della vita, ad esempio fra fratelli per l’attenzione del genitore, nelle amicizie o nelle relazioni sentimentali.
La gelosia è presente anche nei bambini?
Si, è stata osservata più spesso in coloro che presentano scarsa autostima, e può evocare reazioni aggressive. I bambini sono in grado di provare e manifestare la loro gelosia già a sei mesi ed in alcuni studi hanno mostrato segni di sofferenza, sin da piccolissimi, quando le loro madri focalizzavano la loro attenzione su una bambola realistica (oltre che su un fratello/sorella).
Quali sono le emozioni associate alla gelosia?
Sono rabbia, risentimento, senso di inadeguatezza, senso di impotenza e disgusto.
Quale tipo di gelosia è stato più frequentemente studiato?
Sicuramente la gelosia dell’età adulta, quella definita “gelosia romantica”.
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In quale ambito pensi di avere un problema?
In cosa consiste la gelosia romantica?
Consiste in un complesso di pensieri, sentimenti e azioni attivati dalla percezione di una minaccia all’esistenza o alla qualità della relazione stabilita con il/la partner.
Cosa genera questo senso di minaccia?
La percezione di una attrazione, reale o potenziale, fra il/la partner e un/a rivale esterno (anche solo immaginario).
Quale è il tratto di personalità più basilare legato alla relazione?
Sicuramente l’attaccamento. Secondo questa teoria (Bowlby, 1969), entro i primi 18 mesi di vita i bambini generano una rappresentazione specifica delle relazioni, basata sull’esperienza di conforto e sollievo ricevuta dai loro caregiver primari. A seconda della disponibilità, della sensibilità e della capacità di risposta del caregiver ai bisogni del bambino, quest’ultimo sviluppa un tipo di attaccamento che può essere sicuro o insicuro, oltre che evitante o ansioso ambivalente.
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Queste teorie sono state utilizzate anche per gli adulti?
Si, Hazan e Shaver (1987) hanno esteso la teoria dell’attaccamento agli adulti per spiegare le differenze individuali nelle esperienze, nelle opinioni e nei comportamenti dei due partner all’interno della coppia. Essi hanno proposto tre categorie di attaccamento: sicuro, ansioso e evitante.
Altre teorie più recenti?
Ce ne sono diverse. Ad esempio quella di Collins e Read (1990), i quali hanno proposto le dimensioni di vicinanza (sentirsi bene quando si sta con altre persone), dipendenza (dipendenza dagli altri) e ansia (paura di essere lasciati soli o abbandonati). I valori bassi delle prime due sono assimilabili a uno stile di attaccamento evitante, mentre i valori alti della terza riflettono uno stile di attaccamento ansioso.
Harris e Darby (2010) hanno proposto una teoria che mette in collegamento stile di attaccamento e gelosia postulando che le persone con attaccamento sicuro o insicuro valutano diversamente la minaccia (stadio 1) e reagiscono ad essa sempre in modo diverso (stadio 2).
Secondo il loro modello, le persone che hanno un attaccamento sicuro hanno una soglia piu alta per percepire un’altra persona come rivale, rispetto alle persone con uno stile di attaccamento insicuro (ansioso o evitante), perché si fidano di più del/della partner e hanno minori aspettative di essere traditi o abbandonati. Per questi motivi, prevedono di provare meno gelosia di fronte alle minacce, e sembrano impegnarsi meno in comportamenti di sorveglianza del/della partner. Tuttavia, una volta superata la soglia che fa effettivamente vedere il rivale come una reale minaccia, anche in questo caso vi sono forti reazioni di gelosia dirette al partner, per scoraggiarlo dall’impegnarsi con l’intruso e mantenere così la relazione sentimentale.
Sharpsteen e Kirkpatrick (1997) hanno riscontrato che i sentimenti di gelosia di chi ha un attaccamento sicuro si attivano solamente quando l’intruso viene sentito come un reale rivale, mentre coloro che hanno un attaccamento insicuro tendono a prendere le distanze e a reprimere la rabbia verso il partner per prevenire dei rifiuti. Coloro che hanno uno stile di attaccamento evitante, invece, tendono a mostrare comportamenti aggressivi verso il rivale, cercando di indurre la gelosia nel rivale, come forma di vendetta.
La prospettiva psicologica evoluzionista come spiega la gelosia?
La prospettiva psicologica evoluzionista, quella che si ispira a Darwin, ritiene che questa emozione si sia evoluta al fine di massimizzare il successo dei nostri geni, favorendo la certezza sulla paternità della progenie.
Che cosa è la gelosia retroattiva?
E’ una gelosia che riguarda il passato sentimentale e sessuale del/della partner.
Quale è la differenza fra gelosia e invidia?
Nel caso della gelosia si teme di perdere qualcosa che già si possiede, nell’invidia si desidera qualcosa che non si ha e che qualcun’altro possiede.
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Foto di Gerd Altmann da Pixabay