La tricotillomania: un disturbo del comportamento

La tricotillomania: un disturbo del comportamento

Giuliana Proietti Articoli

La tricotillomania è un disturbo complesso che può avere un impatto significativo sulla qualità della vita di chi ne soffre. Sebbene possa essere difficile da gestire, esistono cure efficaci che possono aiutare le persone a controllare il comportamento di strapparsi i peli e i capelli e migliorare il loro benessere generale. Vediamo di saperne di più.

Cosa significa tricotillomania?

Il termine ‘tricotillomania’ significa letteralmente ‘abitudine di tirarsi i capelli’ (trico – capelli, tillo – tirare, mania, abitudine).

Cosa è la tricotillomania?

La tricotillomania è un disturbo psicologico caratterizzato dall’impulso irresistibile di tirare o strappare i propri capelli, spesso fino a causare danni visibili come calvizie o aree diradate sul cuoio capelluto. Questo comportamento può estendersi anche ad altre parti del corpo con peli, come sopracciglia, ciglia, barba e altre aree pilifere.

Dr. Giuliana Proietti
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Quanto è diffusa?

La tricotillomania colpisce circa l’1-2% della popolazione mondiale, con una prevalenza leggermente maggiore nelle donne rispetto agli uomini. Il disturbo inizia spesso durante l’infanzia o l’adolescenza, con un picco tra i 9 e i 13 anni. Diversi fattori di rischio possono contribuire allo sviluppo della tricotillomania, tra cui una predisposizione genetica, esperienze traumatiche, stress e altre condizioni psicologiche presenti, come ansia e depressione.

Quali sono i sintomi?

Il sintomo principale della tricotillomania è una perdita di capelli evidente dovuta allo strappamento volontario dei propri capelli in una determinata area. Le persone affette possono anche sperimentare un senso di tensione prima di strappare i capelli e un senso di sollievo o piacere immediato dopo averlo fatto. Altri sintomi possono includere il gioco con i capelli strappati, morderli o mangiarli (tricofagia), e tentativi ripetuti di ridurre o smettere il comportamento, senza successo.

Le chiazze senza peli o capelli possono provocare un disagio significativo nella persona che soffre di tricotillomania, interferendo con il suo funzionamento sociale o lavorativo. Per molte persone, la tricotillomania può essere lieve e generalmente gestibile; per altre invece l’impulso compulsivo a strapparsi i capelli può diventare un grande problema.

Come si diagnostica la tricotillomania?

La diagnosi della tricotillomania si basa principalmente sull’osservazione dei sintomi e sulla storia clinica del paziente. Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), per una diagnosi formale è necessario che il comportamento di strappamento dei capelli causi disagio significativo o interferisca con il funzionamento sociale, lavorativo o altre aree importanti della vita.

I sintomi di cui tenere conto sono i seguenti:

  • Tirare ripetutamente i capelli, in genere dal cuoio capelluto, dalle sopracciglia o dalle ciglia, ma a volte da altre aree del corpo, che possono variare nel tempo;
  • Crescente senso di tensione prima di tirare o quando si tenta di resistere a questo gesto;
  • Senso di piacere o sollievo dopo aver tirato peli o capelli;
  • Perdita notevole di capelli, specialmente  chiazze, ciglia o sopracciglia scarse o mancanti;
  • Presenza di rituali che accompagnano il gesto di tirarsi i capelli: mordere, masticare o mangiare i capelli tirati;
  • Giocare con i capelli tirati o sfregarli sulle labbra o sul viso;
  • Cercare ripetutamente di smettere di tirarsi i capelli, ma senza successo.

Molte persone che soffrono di tricotillomania si sfregano la pelle, si mordono le unghie o si masticano le labbra. A volte questo impulso porta le persone a tirare i peli di animali domestici o bambole o altri materiali, come vestiti o coperte.

La maggior parte delle persone con tricotillomania compie questi gesti in privato e generalmente cerca di nascondere il disturbo agli altri.

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Quali sono le cause di questo disturbo?

Le cause esatte della tricotillomania non sono completamente comprese, ma si ritiene che essa dipenda da una combinazione di fattori genetici, neurobiologici e psicologici.  Sul piano psicologico la tricotillomania può essere un modo per affrontare sentimenti negativi o spiacevoli, come lo stress, l’ansia, la tensione, la noia, la solitudine, la stanchezza o la frustrazione. Tirarsi i capelli può rappresentare una forma di sollievo.

Quando si inizia a strapparsi i capelli?

Le ricerche sembrano dimostrare che la tricotillomania sia un’abitudine acquisita nell’infanzia e per questo si ipotizza che alla base vi sia un rapporto difficile con i genitori ed un conseguente bisogno di compensazione affettiva. Il comportamento si manifesta in genere in seguito ad un evento scatenante, specialmente nei soggetti timidi ed ansiosi, soprattutto in presenza di situazioni sociali difficili.

Il disturbo comporta complicanze di altro genere?

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Si, il distrubo può comportare:

  • Sofferenza emotiva. Molte persone con tricotillomania riferiscono di provare vergogna, umiliazione e imbarazzo. A causa delle loro condizioni, possono sperimentare una bassa autostima, depressione, ansia e rivolgersi a alcol o droghe per alleviare questi vissuti.
  • Problemi nelle relazioni sociali o lavorative. L’imbarazzo a causa della perdita di capelli può portare a evitare attività sociali e opportunità di lavoro. Le persone con tricotillomania possono indossare parrucche, pettinare i capelli in modo particolare per mascherare le zone calve o indossare ciglia finte. Alcune persone potrebbero evitare l’intimità per paura che la loro condizione venga scoperta.
  • Pelle e capelli danneggiati. La costante tensione dei capelli può causare cicatrici e altri danni, tra cui infezioni, alla pelle del cuoio capelluto o alla zona specifica in cui i capelli vengono tirati. Ciò può influenzare in modo permanente la crescita dei capelli.
  • Boli di capelli. Mangiarsi i capelli può portare alla formazione di palle di capelli (dette tricozoari) grandi e opache nel tratto digestivo. Questo può causare perdita di peso, vomito, ostruzione intestinale e persino la morte.

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Come si cura?

Il trattamento della tricotillomania spesso richiede un approccio multimodale, che può includere:

Psicoterapia. Questa forma di terapia aiuta i pazienti a riconoscere i fattori scatenanti del loro comportamento e a sviluppare strategie per sostituire l’atto di strappare i capelli con comportamenti alternativi più sani. La terapia consiste anzitutto nel mettere il soggetto di fronte a questo problema, che spesso viene da lui minimizzato o negato, in quanto rappresenta, oltre che un passatempo, anche un modo per tenere a bada l’ansia e la timidezza e non viene più visto come una forma di auto-punizione. Spesso i genitori non accettano la diagnosi ed il trattamento psicologico perché non hanno avuto modo di osservare il bambino mentre si strappa i capelli e trovano dunque inaccettabile pensare che alla base dell’alopecia vi siano problematiche psicologiche.

Farmacoterapia. In alcuni casi, i farmaci possono essere utili per gestire i sintomi della tricotillomania, soprattutto quando sono presenti ansia o depressione. Gli antidepressivi e gli antipsicotici sono tra i farmaci più comunemente prescritti.

Gruppi di Auto-Aiuto. Partecipare a gruppi di supporto può essere molto utile per le persone affette da tricotillomania. Condividere esperienze e le strategie con altri che affrontano lo stesso disturbo può ridurre il senso di isolamento e aumentare la motivazione al cambiamento.

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Si guarisce da questo disturbo?

La tricotillomania è un disturbo (cronico) a lungo termine. Senza trattamento i sintomi possono variare di gravità nel tempo. Ad esempio, i cambiamenti ormonali dovuti alle mestruazioni possono peggiorare i sintomi nelle donne. La prognosi dipende dalle persone e dal loro stile di vita, in quanto la tricotillomania non è una manifestazione isolata, ma è associata ad altri aspetti compulsivi, a scarsi risultati scolastici, a relazioni familiari deteriorate ecc. che andrebbero affrontati insieme al trattamento specifico per la tricotillomania.

Quali sono i principali fattori di rischio?

Questi fattori tendono ad aumentare il rischio di tricotillomania:

  • Storia familiare. La genetica può avere un ruolo nello sviluppo della tricotillomania,e il disturbo può verificarsi in coloro che hanno un parente stretto con disturbi d’ansia.
  • Età. La tricotillomania di solito si sviluppa appena prima o durante i primi anni dell’adolescenza: il più delle volte tra i 10 e i 13 anni ed è spesso un problema che dura tutta la vita.
  • Altri disturbi Le persone che soffrono di tricotillomania possono anche avere altri disturbi, come depressione, ansia o disturbo ossessivo-compulsivo (DOC).
  • Stress. Situazioni o eventi gravemente stressanti possono innescare tricotillomania in alcune persone.
  • Genere sessuale. Sembra che a soffrirne siano di più le donne (2 a 1), ma è anche vero che le donne sono in genere più propense a chiedere un parere medico.
  • Bambini. nei bambini si osserva un picco di incidenza che va tra i 2 ed i 6 anni. Sotto i due anni di vita capita spesso che i bambini si tocchino i capelli, ma la loro ancora precaria coordinazione motoria non gli consente di arrivare fino allo ‘strappo’ vero e proprio, che infatti avviene a partire dai ventiquattro mesi di vita.

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Di Giuliana Proietti

Giuliana Proietti è psicoterapeuta e sessuologa clinica. Riceve i pazienti online, da qualsiasi parte del mondo. Sono possibili anche incontri in presenza, a Fabriano Civitanova Marche Ancona e Terni. Costo della Terapia Online: 60 euro/seduta In presenza 90 euro/seduta. Telefonare o inviare un messaggio whatsapp per chiedere appuntamento al 347 0375949, oppure scrivere a info@giulianaproietti.it Visita i siti www.psicolinea.it www.clinicadellatimidezza.it www.clinicadellacoppia.it per avere ulteriori informazioni.