Il desiderio sessuale in gravidanza: donne e uomini
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Dr. Giuliana Proietti
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Il desiderio sessuale è stato oggetto di numerosi studi, ma resta ancora oggi un concetto complesso e difficile da definire in modo univoco. Se da un lato la sua origine biologica è chiara – legata a meccanismi neuroendocrini e riproduttivi – dall’altro la sua espressione varia notevolmente in base a fattori psicologici, relazionali e sociali.
Durante la gravidanza, periodo in cui si intrecciano trasformazioni fisiche, ormonali ed emotive, il desiderio sessuale varia notevolmente sia nelle donne, sia negli uomini. Cerchiamo di saperne di più.
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Che cos’è il desiderio sessuale?
Il desiderio sessuale può essere definito come l’impulso che porta una persona a cercare un’esperienza erotica. In letteratura, viene distinto in due forme principali:
- desiderio solitario, cioè l’interesse per attività sessuali individuali o che non implicano un partner;
- desiderio diadico, o di coppia, ossia l’interesse ad avere rapporti sessuali con un’altra persona, anche come forma di intimità e connessione emotiva.
Come viene studiato e misurato il desiderio sessuale in sessuologia?
Diversi strumenti sono stati sviluppati per valutare il desiderio sessuale. Alcuni questionari si sono focalizzati sulle fantasie sessuali (ad esempio il Sex Fantasy Questionnaire di Wilson), altri sulla riduzione del desiderio (come i test di Masters e Johnson o di Farré e Lasheras). Uno dei contributi più importanti è l’Inventory of Sexual Desire di Spector et al., che distingue tra desiderio solitario e diadico, permettendo di cogliere sfumature più precise.
Qual è la differenza tra desiderio, eccitazione e orgasmo?
Secondo Kaplan, la risposta sessuale si articola in tre fasi:
1. Desiderio: l’impulso a ricercare un’esperienza sessuale.
2. Eccitazione: la risposta fisiologica, come erezione nell’uomo e lubrificazione vaginale nella donna.
3. Orgasmo: il culmine dell’attività sessuale, caratterizzato da contrazioni muscolari e intensa sensazione di piacere.
Relazione su Non Monogamia Etica
Cosa accade al desiderio sessuale durante la gravidanza?
La gravidanza comporta importanti cambiamenti fisici e psicologici che influenzano il desiderio:
- Primo trimestre: molte donne riportano un calo del desiderio legato a nausea, stanchezza, vomito, cefalea e altri disturbi tipici. Si tratta di una fase di adattamento ai cambiamenti del corpo e al nuovo ruolo genitoriale.
- Secondo trimestre: il desiderio tende ad aumentare, grazie al miglioramento del benessere fisico e alla diminuzione di paure e disagi. Molte donne descrivono una maggiore apertura sia verso l’attività sessuale che verso l’intimità col partner.
- Terzo trimestre: si osserva spesso un marcato calo del desiderio, dovuto al peso dell’addome, alla fatica fisica e a possibili indicazioni mediche di ridurre o sospendere l’attività sessuale. Anche fattori psicologici, come l’immagine corporea e la percezione di minore attrattiva, possono incidere.
Il calo del desiderio può creare problemi di coppia?
Sì. Una riduzione o assenza di desiderio può portare a una diminuzione della frequenza dei rapporti, con conseguenti difficoltà di intimità e soddisfazione reciproca. Questo può generare conflitti, frustrazione e, nei casi più estremi, anche infedeltà o rottura del legame. È quindi fondamentale che la coppia mantenga un dialogo aperto e, se necessario, cerchi supporto professionale.
Cosa dicono gli studi più recenti?
Le ricerche sul desiderio sessuale in gravidanza hanno spesso prodotto risultati discordanti. Tradizionalmente è stato rilevato un calo del desiderio nel primo trimestre, una stabilità nel secondo e un nuovo calo nel terzo. Studi più recenti hanno tuttavia segnalato una stabilità del desiderio in tutte le fasi.
Le differenze riscontrate nei vari studi possono dipendere dalle metodologie utilizzate: spesso, infatti, ci si è concentrati più sulle donne che sulle coppie, perdendo di vista la dimensione relazionale.
Come vivono il desiderio gli uomini la cui partner è in attesa?
La letteratura sul desiderio maschile durante la gravidanza è scarsa, ma emergono alcuni dati interessanti. Generalmente, gli uomini riportano livelli di desiderio più alti rispetto alle donne, in tutti i trimestri.
Tuttavia, il desiderio di coppia (o “diadico”) tende a diminuire con il progredire della gravidanza, soprattutto nel terzo trimestre.
Da cosa dipende questo calo del desiderio?
Questo calo può essere legato a diversi fattori:
- cambiamenti fisici del corpo femminile (addome voluminoso, modificazioni della pelle e dei genitali, cambiamenti del seno);
- la percezione della donna principalmente come madre, più che come partner erotica;
- la paura di fare male al feto o di “invadere” uno spazio che ormai non appartiene più solo alla coppia.
Il desiderio solitario e quello di coppia seguono lo stesso andamento?
No. Negli studi più recenti, il desiderio solitario delle donne cala soprattutto nel primo trimestre, mentre negli uomini tende ad aumentare nell’ultimo trimestre. Il desiderio di coppia, invece, si riduce in entrambi i partner durante la gravidanza, con tempi e intensità diversi.
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Quali sono le principali differenze fra uomini e donne?
Le donne mostrano un calo del desiderio soprattutto nei primi tre mesi, periodo in cui il corpo deve adattarsi a nuovi equilibri e in cui i sintomi fisici (nausea, stanchezza, cefalea) incidono molto. Negli uomini, il calo del desiderio di coppia diventa più evidente solo nel terzo trimestre. Inoltre, gli uomini riferiscono generalmente livelli di desiderio più alti delle donne in tutte le fasi della gravidanza.
Quali fattori psicologici influenzano il desiderio?
Gli studi sottolineano che non sono solo i cambiamenti fisici a incidere sul desiderio sessuale, ma anche aspetti psicologici come:
- ansia e stress legati alla gravidanza;
- preoccupazioni sul futuro ruolo genitoriale;
- depressione o ridotto benessere emotivo;
- credenze disfunzionali legate alla sessualità in gravidanza.
Dr. Giuliana Proietti
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