Apprendere le lingue straniere: un percorso di sviluppo personale
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Dr. Giuliana Proietti
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Imparare una lingua straniera è un’attività che va ben oltre l’acquisizione di nuovi vocaboli o regole grammaticali: rappresenta uno sviluppo personale, cognitivo e sociale. Cerchiamo di capire come e perché.
Quali sono i benefici cognitivi dell’apprendimento delle lingue straniere?
- Studiare una lingua straniera implica ricordare parole, strutture sintattiche e regole grammaticali: questa pratica rafforza la memoria, sia a breve, sia a lungo termine, rendendola più elastica e capace di gestire altre informazioni nella vita quotidiana.
- L’apprendimento linguistico insegna a riconoscere schemi e a trovare soluzioni creative per esprimersi, anche quando il vocabolario è limitato: questo stimola il pensiero critico e la flessibilità mentale.
- Diversi studi hanno dimostrato che il bilinguismo e l’apprendimento linguistico riducono il rischio di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e altre forme di demenza, poiché mantengono attive e allenate le connessioni neuronali.
- Chi parla più lingue è abituato anche a passare da un sistema linguistico all’altro: questo esercizio migliora la capacità di svolgere compiti multipli, grazie alla maggiore concentrazione e alla gestione efficace delle risorse mentali.
- Ogni lingua porta con sé una visione unica del mondo. Imparare nuovi modi di esprimersi e concettualizzare la realtà arricchisce il pensiero creativo, ampliando le prospettive.
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Apprendere le lingue migliora anche le capacità relazionali?
Certamente. Imparare una lingua straniera non è solo conoscere delle nuove parole, ma anche comprendere un contesto culturale e modelli comunicativi diversi da quelli cui si è abituati. Questo favorisce una comunicazione più empatica e consapevole.
I pregiudizi sono più radicati in chi non conosce le lingue?
Si, questo ci dicono le ricerche. Del resto parlare più lingue permette di entrare in contatto con persone di culture diverse, attenuando i pregiudizi.
Imparare le lingue serve anche per il lavoro?
Si, perché questa conoscenza permette la creazione di relazioni che altrimenti sarebbero inaccessibili: questo arricchisce la vita sociale e apre porte a nuove opportunità professionali e personali.
Cosa occorre fare per imparare bene una lingua?
Occorre non solo studiare le nuove parole, ma anche immergersi nella cultura che la accompagna. Questo processo aiuta a comprendere meglio il linguaggio e a sviluppare una maggiore tolleranza verso le diversità, che non vengono più considerate un fastidio, ma un elemento di conoscenza e di curiosità.
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Con l’apprendimento delle lingue straniere aumenta anche l’autostima?
Si. Saper tenere una conversazione o comprendere un testo complesso, rafforza l’autostima e la fiducia nelle proprie capacità.
Sono state riscontrate differenze fra bambini bilingui e bambini monolingui?
Si, i monolingui sono più propensi a pensare che tutto sia innato, mentre i bilingui sono più propensi a pensare che tutto si impari.
Quali sono in vantaggi della conoscenza delle lingue nei bambini e negli anziani?
Le ricerche hanno dimostrato che i bambini che imparano presto un’altra lingua hanno un migliore pensiero creativo, mentre gli anziani che parlano due lingue ritardano l’insorgenza della demenza ed eseguono meglio i compiti cognitivi.
Quale lingua è bene studiare per ottenere i migliori benefici?
Non importa quale lingua si scelga di studiare: ogni nuovo idioma è una porta aperta verso un mondo più ricco di occasioni, di incontro e di conoscenza.
Dr. Giuliana Proietti
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