La depressione: cosa è e come affrontarla
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Dr. Giuliana Proietti
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La depressione è uno dei disturbi psicologici più comuni, con impatti significativi sulla qualità della vita. La ricerca in questo campo è in costante evoluzione, e negli ultimi anni si sono fatti importanti progressi nella comprensione delle cause, dei meccanismi e delle strategie di trattamento: cerchiamo allora di saperne di più, sia sulle cause della malattia, sia su come affrontarla.
Dopo quanto tempo si può fare una diagnosi di depressione?
I sintomi della depressione devono essere presenti per almeno due settimane.
Quante forme di depressione esistono?
Esistono varie forme di depressione riconosciute:
- Il disturbo depressivo persistente (chiamato anche distimia). Si tratta di un vissuto di depressione che dura da almeno due anni. Una persona con diagnosi di disturbo depressivo persistente può avere episodi di depressione maggiore insieme a periodi di sintomi meno gravi, ma i sintomi devono durare due anni per essere considerati un disturbo depressivo persistente.
- La depressione postpartum è molto più grave del “baby blues” (sintomi depressivi e ansiosi relativamente lievi che in genere si risolvono entro due settimane dal parto) che molte donne sperimentano dopo il parto. Le donne con depressione postpartum sperimentano una vera e propria depressione maggiore durante la gravidanza o dopo il parto (depressione postpartum). I sentimenti di estrema tristezza, ansia ed esaurimento che accompagnano la depressione postpartum possono rendere difficile per queste neomamme svolgere le attività quotidiane di cura per se stesse e / o per i figli.
- La depressione psicotica si verifica quando una persona soffre di depressione grave più qualche forma di psicosi, come avere false convinzioni (deliri) o sentire o vedere cose sconvolgenti che gli altri non possono sentire o vedere (allucinazioni). I sintomi psicotici hanno tipicamente un “tema” depressivo, come i deliri di colpa, povertà o malattia.
- Il disturbo affettivo stagionale è caratterizzato dall’insorgenza della depressione durante i mesi invernali, quando c’è meno luce solare naturale. Questa depressione generalmente insorge durante la primavera e l’estate. La depressione invernale, tipicamente accompagnata da ritiro sociale, aumento del sonno e aumento di peso, ritorna prevedibilmente ogni anno nel disturbo affettivo stagionale.
- Il disturbo bipolare è diverso dalla depressione, ma è incluso in questo elenco perché una persona con disturbo bipolare sperimenta episodi di umore estremamente basso che soddisfano i criteri per la depressione maggiore (chiamata “depressione bipolare”). Una persona con disturbo bipolare sperimenta anche stati d’animo estremamente elevati – euforici o irritabili – chiamati “mania” o in forma meno grave, chiamata “ipomania”.
Esempi di altri tipi di disturbi depressivi aggiunti nella ultima classificazione diagnostica del DSM-5 includono disturbo da disregolazione dell’umore dirompente (diagnosticato in bambini e adolescenti) e disturbo disforico premestruale (PMDD).
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In quale ambito pensi di avere un problema?
Quali sono i segni e i sintomi della depressione?
I sintomi tipici sono i seguenti:
- Tristezza e ansia
- Apatia (senso di vuoto)
- Anedonia (perdita della capacità di divertirsi o di provare piacere)
- Astenia (stanchezza ed eccessiva affaticabilità)
- Difficoltà di concentrazione e attenzione
- Disturbi del ritmo sonno-veglia (risvegli notturni, risveglio precoce al mattino, sonno eccessivo)
- Inappetenza
- Sensi di colpa o inadeguatezza
- Sentimenti di disperazione o pessimismo
- Irritabilità
- Sentimenti di colpa, inutilità o impotenza
- Perdita di interesse o piacere per hobby e attività
- Difficoltà a concentrarsi, ricordare o prendere decisioni
- Deliri di colpa o di rovina (convinzioni non facilmente modificabili con il semplice ragionamento)
- Appetito e / o cambiamenti di peso
- Pensieri di morte, o suicidio, o tentativi di suicidio
- Dolori, mal di testa, crampi o problemi digestivi senza una chiara causa fisica
Una persona depressa ha tutti questi sintomi?
No, non tutti coloro che sono depressi sperimentano tutti questi sintomi. Alcune persone provano solo pochi sintomi mentre altre potrebbero provarne di più. La gravità e la frequenza dei sintomi e la loro durata variano a seconda dell’individuo e della sua particolare malattia. I sintomi possono anche variare a seconda dello stadio della malattia.
Sessualità e terza età
Può esserci una predisposizione genetica alla depressione?
La ricerca attuale suggerisce che la depressione è causata da una combinazione di fattori genetici, biologici, ambientali e psicologici. E’ stato dimostrato che avere una predisposizione genetica può avere un ruolo importante nella depressione, specialmente nel caso del disturbo bipolare.
A quale età può colpire la depressione?
La depressione può verificarsi a qualsiasi età, ma spesso inizia nell’età adulta. È ormai riconosciuto che la depressione possa manifestarsi anche nei bambini e negli adolescenti,
La depressione può verificarsi insieme ad altre malattie?
Si, nella mezza età o negli anziani, può verificarsi insieme ad altre gravi malattie, come il diabete, il cancro, le malattie cardiache e il morbo di Parkinson. Queste condizioni sono spesso peggiori quando è presente la depressione. A volte i farmaci presi per queste malattie fisiche possono causare effetti collaterali che contribuiscono alla depressione.
Quali sono le terapie farmacologiche più indicate?
La depressione, anche nei casi più gravi, può essere curata.
I farmaci comunemente utilizzati per curare la depressione sono gli antidepressivi. Essi possono aiutare a migliorare il modo in cui il cervello utilizza determinate sostanze chimiche che controllano l’umore o lo stress. Potrebbe essere necessario provare diversi farmaci antidepressivi prima di trovare quello che migliora i sintomi e ha effetti collaterali gestibili.
I farmaci antidepressivi impiegano tempo, di solito da 2 a 4 settimane, per funzionare e spesso sintomi come problemi di sonno, appetito e concentrazione migliorano prima che si alzi il tono dell’umore. E’ importante dare una possibilità al farmaco prima di giungere a una conclusione sulla sua efficacia ed è altamente sconsigliato smettere di prenderli senza il parere di un medico.
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Quale tipo di psicoterapia è indicato per la cura della depressione?
Un esempio di approccio basato sull’evidenza specifico per il trattamento della depressione è la terapia cognitivo-comportamentale. La terapia cognitivo-comportamentale si basa sull’idea che i pensieri negativi e distorti influenzino le emozioni e i comportamenti, contribuendo ai sintomi depressivi. Questa terapia aiuta i pazienti a riconoscere e modificare questi schemi di pensiero disfunzionali, sostituendoli con pensieri più realistici e positivi. Attraverso esercizi pratici e strategie mirate, come la ristrutturazione cognitiva e l’esposizione graduale a situazioni stressanti, la TCC migliora l’umore e riduce i sintomi depressivi, promuovendo comportamenti più funzionali e adattivi.
Come differenziare tristezza e depressione?
Le persone tristi e pessimiste riescono comunque a vivere una vita di relazioni, di affetti, di impegno nel lavoro, cosa che non accade ai “veri” depressi.
Una persona che ha subito una perdita e reagisce con uno stato di tristezza può dirsi depressa?
No. Anche la persona triste che ha subito una perdita (di vario genere, fra cui un lutto) non può dirsi depressa, in quanto la sua tristezza è reattiva all’evento subito e può essere considerata perfino una risposta fisiologica di adattamento. La persona realmente depressa vive una tristezza cronica, di alta intensità, i cui sintomi sono persistenti.
Quale è il pericolo più grave che corre un depresso?
Il pericolo più grave è rappresentato dai pensieri di morte ricorrenti, che potrebbero portare il soggetto a mettere in atto dei comportamenti autolesivi, spesso fatali, in quanto bene organizzati (totalmente diversi dai tentativi di suicidio, che sono invece volti a ricevere attenzioni e considerazione da parte degli altri, più che a cercare la morte).
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Da cosa dipende il livello di gravità di uno stato depressivo?
Il livello di gravità di uno stato depressivo dipende dall’intensità e dalla numerosità dei sintomi, dalla loro persistenza nel tempo e dal grado di compromissione che questo quadro clinico produce nelle attività sociali, familiari e lavorative della persona.
Cosa è la distimia?
Quando l’umore depresso dura molto tempo (almeno due anni), ma è di intensità non particolarmente elevata, per cui il soggetto può, nonostante i sintomi, continuare senza grandi problemi la sua vita sociale e lavorativa, si parla di “distimia”, un disturbo con forti componenti ansiose e presenza di irritabilità. In questo caso sono presenti anche altri sintomi, come fobie, ossessioni, tendenza a lamentarsi. In questi soggetti sono frequenti i tentativi di suicidio, come atti dimostrativi.
Cosa è il disturbo bipolare?
Il disturbo bipolare si ha quando un episodio depressivo si alterna a uno o più episodi maniacali. La mania è caratterizzata da un tono dell’umore particolarmente elevato, che produce euforia, logorrea, iperattività, disinibizione, insonnia, irritabilità, idee o deliri di grandezza e onnipotenza.
In genere nel disturbo bipolare gli episodi depressivi sono più frequenti degli episodi maniacali.
La mania viene considerata un disturbo psicotico, che richiede un trattamento farmacologico con stabilizzatori dell’umore e farmaci antimaniacali. A volte è richiesta anche l’ospedalizzazione con regime di TSO, perché questa condizione può essere pericolosa, per il soggetto stesso o per altre persone (acquisti o investimenti inopportuni e comunque eccessivi, condotte a rischio, ecc.).
Le patologie croniche possono avere conseguenze negative sulla salute mentale?
Si. Secondo i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (Centers for Diseases Control and Prevention) la depressione colpisce il 42% dei pazienti oncologici, il 42% delle persone affette da artrite reumatoide, il 27% dei diabetici, il 17 % delle persone con patologie cardiovascolari e l’11% dei malati di Alzheimer.
Quali sono le linee di ricerca più promettenti sulla depressione?
Studi recenti hanno ampliato la comprensione della complessità della depressione, che coinvolge una combinazione di fattori genetici, biologici, psicologici e ambientali. Tra i risultati più significativi ci sono:
- Ruolo dell’infiammazione: Negli ultimi decenni si è scoperto che il sistema immunitario ha un’influenza sulla salute mentale e la presenza di uno stato di infiammazione nel corpo può alterare l’umore determinato dal cervello. Questa infiammazione può alterare i neurotrasmettitori, come la serotonina e la dopamina, influenzando negativamente l’umore e la motivazione. Con questa scoperta si sono aperte nuove strade per trattamenti basati su farmaci antinfiammatori o su modifiche dello stile di vita che riducano l’infiammazione.
- Disfunzione della connettività cerebrale: Studi neurobiologici hanno rivelato che la depressione è associata a una connettività alterata tra aree del cervello coinvolte nella regolazione delle emozioni, come la corteccia prefrontale e il sistema limbico. L’uso di tecnologie avanzate come la risonanza magnetica funzionale (fMRI) ha permesso di mappare con precisione queste disfunzioni, contribuendo a sviluppare trattamenti personalizzati.
- Ruolo del microbioma intestinale: Un’area di crescente interesse è il legame tra il microbioma intestinale e la depressione. Studi recenti hanno mostrato che la flora intestinale può influenzare direttamente la salute mentale, attraverso l’asse intestino-cervello. Cambiamenti nella dieta o l’uso di probiotici mirati potrebbero, quindi, offrire nuove possibilità terapeutiche.
Quali sono i più recenti trattamenti per la depressione?
Oltre ai trattamenti tradizionali, come la psicoterapia e gli antidepressivi, nuove opzioni terapeutiche stanno guadagnando terreno, come ad esempio:
- Terapie psicologiche basate sul corpo: La psicoterapia tradizionale si è arricchita di approcci che integrano corpo e mente, come la mindfulness e la meditazione, che si sono dimostrate efficaci nel ridurre i sintomi depressivi e prevenire le ricadute. La mindfulness, in particolare, si concentra sull’accettazione consapevole delle proprie emozioni, riducendo il ruminìo mentale, spesso presente nella depressione.
- Ketamina e altre terapie innovative: Negli ultimi anni, l’uso della ketamina ha mostrato risultati promettenti nel trattamento della depressione resistente. Somministrata sotto controllo medico, può portare a un rapido sollievo dei sintomi depressivi, a differenza degli antidepressivi tradizionali che richiedono settimane per agire. Anche altre sostanze, come la psilocibina (presente in alcuni funghi allucinogeni), sono in fase di studio per il loro potenziale terapeutico.
- Stimolazione cerebrale non invasiva: La stimolazione magnetica transcranica (TMS) è una tecnica non invasiva che utilizza campi magnetici per stimolare le aree cerebrali associate alla depressione. Studi clinici recenti mostrano che questa tecnica può essere particolarmente efficace per i pazienti che non rispondono ai trattamenti farmacologici.
Quali consigli per gestire al meglio la depressione?
La depressione è una malattia complessa, ma i progressi scientifici stanno portando a trattamenti sempre più mirati e personalizzati. Un approccio olistico, che includa non solo terapie mediche e psicologiche, ma anche cambiamenti nello stile di vita, può offrire una maggiore efficacia e un miglioramento duraturo del benessere. Ecco qualche consiglio utile:
Non affrontare la depressione da soli: cercare il giusto supporto, sia da professionisti che da persone vicine.
Coltivare relazioni sociali: L’isolamento sociale può aggravare i sintomi depressivi. Cercare di mantenere contatti regolari con amici e familiari, anche se inizialmente può sembrare difficile.
Attività fisica: L’attività fisica regolare ha dimostrato di essere un potente antidepressivo naturale. Attività come camminare, correre o praticare yoga stimolano la produzione di endorfine e possono migliorare significativamente l’umore. Anche una breve camminata quotidiana può fare una grande differenza.
Regolare il ritmo sonno-veglia: : Il sonno irregolare o insufficiente è spesso un fattore aggravante nella depressione. Creare una routine del sonno, cercare di andare a letto e alzarsi alla stessa ora ogni giorno, può aiutare a migliorare la qualità del riposo e, di conseguenza, l’umore generale.
Alimentazione equilibrata: Una dieta bilanciata, ricca di frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre, può influenzare positivamente il benessere mentale. Evitare cibi troppo processati o ricchi di zuccheri può ridurre i picchi glicemici e l’instabilità dell’umore. Integrare cibi che supportano il microbioma intestinale, come yogurt e fermentati, può essere di aiuto.
Terapie psicologiche: Non sottovalutare l’efficacia della psicoterapia cognitivo comportamentale, che si concentra sul cambiamento dei pensieri negativi.
Limitare l’uso di alcol e droghe: Queste sostanze, spesso utilizzate come tentativo di “automedicazione”, possono peggiorare i sintomi della depressione nel lungo termine, interferendo con la chimica cerebrale e i ritmi sonno-veglia.
Quali consigli dare a una persona cara che mostra sintomi di depressione?
- Cerca di fare molta attività fisica: ti serve a distrarti e fa bene al tuo corpo.
- Cerca di non isolarti e lascia che gli altri ti possano aiutare.
- Sii paziente: il tuo tono dell’umore migliorerà gradualmente, non aspettarti effetti immediati da nessuna cura.
- Rimanda le decisioni importanti, come sposarti o divorziare o cambiare lavoro finché non ti senti meglio. Discuti queste decisioni importanti per la tua vita con altre persone che ti conoscono bene e hanno una visione più obiettiva della tua situazione, prima di prendere una decisione definitiva.
- Cerca informazioni sulla depressione: se sai cosa ti sta succedendo, avrai maggiori strumenti per aiutarti a guarire.
Dr. Giuliana Proietti
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Foto di Demeter Attila