La percezione delle molestie sessuali

La percezione delle molestie sessuali

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Il presente articolo rappresenta la sintesi di uno studio del 2021, che ha investigato la natura della percezione delle molestie sessuali nella società attuale.

Le molestie sessuali rappresentano un problema sociale?

Si. Le molestie sessuali rappresentano un problema sociale diffuso, con conseguenze dannose nell’ambiente in cui si manifestano, dal momento che producono minore impegno in quel che si sta facendo, ad esempio a scuola o nel mondo del lavoro, con livello di prestazione ridotto (Fitzgerald, 1993; National Academies of Sciences, Engineering, & Medicine, 2018; Tenbrunsel et al., 2019).

A cosa è servito il movimento #MeToo?

In anni recenti il movimento #MeToo ha notevolmente amplificato le voci delle vittime, portando l’attenzione internazionale sulla frequenza, la gravità e il danno prodotto dalle molestie sessuali.

#MeToo è stato anche criticato per essersi in gran parte concentrato su una ristretta fascia di donne, portando maggiore attenzione alle vittime che si conformano agli stereotipi culturali di donne “prototipiche” — come le attrici di Hollywood — trascurando molte vittime che non si conformano a questo prototipo (Burke, 2017).

Perché si ritiene, generalmente, che le molestie sessuali non siano un grosso problema?

Perché rimangono poco denunciate, sia dalle vittime che da altri nella società, e questo può causare una percezione distorta della loro entità o incontrare incredulità, rifiuto e ostacoli al ricorso legale (Bower, 2019; EEOC, 2017, 2018; Onwuachi-Willig, 2018).

Dr. Giuliana Proietti
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Cosa sono, esattamente, le molestie sessuali?

Le molestie sessuali sono una forma di discriminazione basata sul genere che l’ Equal Employment Opportunity Commission (EEOC) descrive come comportamenti sessuali indesiderati e avances che influiscono negativamente sulle prestazioni lavorative, lo stato occupazionale o producono un ambiente di lavoro ostile (EEOC, 2017  Equal Employment Opportunity Commission, USA).

Cosa caratterizza una molestia sessuale?

Le molestie sessuali vengono in genere caratterizzate da tre fattori:

  • coercizione sessuale (molestie quid pro quo),
  • attenzioni sessuali indesiderate (avances sessuali senza componenti quid pro quo)
  • molestie di genere (comportamenti verbali e non verbali denigratori che comunicano atteggiamenti ostili verso il genere;

(Fitzgerald et al., 1988, 1995; Gelfand et al., 1995).

Chi sono le vittime delle molestie sessuali?

Sebbene chiunque possa subire molestie sessuali, le donne sono sproporzionatamente bersagliate rispetto agli uomini (Kabat-Farr & Cortina, 2014).

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Le molestie sessuali sono espressione tipica di desiderio sessuale?

No. Le molestie sessuali, come alcune avances indesiderate, spesso derivano da ostilità verso le donne, dal desiderio di dominarle socialmente, o rappresentano reazioni negative contro le donne che violano le norme di genere (Berdahl, 2007a, 2007b; Cortina & Berdahl, 2008; Leskinen et al., 2011; Rudman & Fairchild, 2004; Schultz, 1998).

Come si riconosce una molestia sessuale?

La molestia sessuale si basa sulla percezione individuale e dunque non è considerata un dato oggettivo: alcuni comportamenti  potenzialmente molesti potrebbero essere non considerati tali in quanto possono apparire come favorevolmente accolti dalla vittima, o derivanti da qualche motivo positivo, come l’apprezzamento (Crocker & Major, 1989; Pickel & Gentry, 2017).

Quando le molestie vengono considerate un danno per la vittima?

Le definizioni legali di molestie sessuali richiedono che la potenziale vittima subisca danni ripetuti in più occasioni o danni gravi in un’unica occasione (EEOC, 2017). Il diritto penale italiano non prevede attualmente per le molestie sessuali una fattispecie ad hoc.

Quando una vittima di molestie sessuali è più credibile?

Le vittime percepite come più angosciate sono anche percepite come più credibili (Klippenstine & Schuller, 2012; Nitschke et al., 2019; Schuller et al., 2010). Il danno percepito gioca inoltre un ruolo importante nei giudizi legali, in quanto influenza il livello di pena assegnato al perpetratore e altri giudizi come l’ammontare del risarcimento assegnato alla vittima (EEOC, 2017; Vallano, 2013; van Doorn & Koster, 2019).

Cosa si intende per Prototipicità e Percezione Sociale?

Si intende che le persone organizzano cognitivamente gruppi sociali complessi e i loro membri secondo prototipi più semplici e generali (Brewer, 1988; Cantor & Mischel, 1979; Rosch, 1978; Tajfel & Turner, 1979; Turner et al., 1987).

I prototipi incarnano un insieme di attributi “sfumati” determinati culturalmente e contestualmente che possono includere aspetto fisico, comportamenti, interessi, tratti, credenze e atteggiamenti (Hogg, 1993; Medin, 1989; Rosch, 1978). Un esempio? La “femminilità”.

Questi prototipi sono astratti e non definiti da un elenco di attributi specifici (Fillmore, 1975).

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Come avviene il giudizio sociale?

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Quando le persone percepiscono e valutano gli altri, giudicano in base al grado in cui i soggetti analizzati si adattano alla rappresentazione prototipica del loro gruppo (Brewer, 1988; Fiske, 1993; Hogg, 1993; Macrae & Bodenhausen, 2000).

Le persone valutano gli altri sia in base ai prototipi tipici della categoria sia in base a prototipi all’interno della categoria. Ad esempio, considerando la categoria “donne”, si assume che tutti i membri di questo genere sessuale si adattino in modo simile al prototipo e siano eventuali bersagli di pregiudizi esattamente allo stesso modo.

Ad esempio, le donne con volti, voci e caratteristiche più prototipicamente femminili sono giudicate sia dagli uomini che dalle donne come meno adatte per lavori tipicamente maschili (Ko et al., 2006; Lammers et al., 2009; Rudman, 1998).

Gli approcci all’interno della categoria “donne” evidenziano invece le variazioni e le differenze dei singoli membri rispetto al prototipo del gruppo.

Come si trasmettono questi prototipi?

I prototipi vengono trasmessi per via culturale e diventano rappresentazioni sociali collettivamente condivise (Bailey et al., 2019; Eagly & Kite, 1987; Glick & Fiske, 2001; Jost et al., 2004; Turner et al., 1987).

Questo processo porta a prototipi condivisi tra i gruppi; ad esempio, si è visto che sia gli uomini che le donne condividono la stessa immagine di una donna prototipica (Diekman & Eagly, 2000; Prentice & Carranza, 2002).

Di conseguenza, quando le donne si comportano in modi non prototipici o possiedono attributi non prototipici, uomini e donne sono ugualmente propensi a “punire” queste donne non prototipiche per il loro modo di differenziarsi dal prototipo (Rudman & Glick, 2001).

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Quale è il prototipo della femminilità nelle società occidentali?

Le donne prototipiche nelle società occidentali hanno queste caratteristiche: sono premurose, pro-sociali, comprensive e affettuose (Diekman & Eagly, 2000; Helgeson, 1994; Prentice & Carranza, 2002). Allo stesso tempo però, le donne sono generalmente percepite come incompetenti e deboli (Fiske et al., 2002), sebbene questo stereotipo sia oggi in evoluzione fino a riflettere un vantaggio femminile nelle competenze (Eagly et al., 2019). Inoltre, le donne prototipiche sono attraenti, gentili e tenere (Helgeson, 1994; Kite et al., 2008) e si impegnano in attività o carriere femminili che sono limitate ai ruoli di genere tradizionali (Glick & Fiske, 2001).

Che caratteristiche hanno le donne non prototipiche?

Le donne non prototipiche, al contrario, violano le aspettative sociali idealizzate delle donne. Esse divergono dalle rappresentazioni prototipiche all’interno della categoria e tendono a incarnare caratteristiche, tratti e aspetti fisici stereotipicamente maschili, come la dominanza e la competenza e si impegnano in attività maschili o carriere maschili (Helgeson, 1994; Prentice & Carranza, 2002).

A causa della loro distanza dall’immagine del gruppo prototipico, le donne non prototipiche spesso subiscono ritorsioni, o diventano invisibili poiché le loro esperienze vengono respinte o non riconosciute (Purdie-Vaughns & Eibach, 2008; Rudman & Glick, 2001; Thomas et al., 2014).

Quale è il nesso fra percezione della molestia sessuale e teoria dei prototipi?

Collegando le percezioni delle molestie alle teorie dei prototipi (Medin, 1989; Rosch, 1978) e alle teorie dell’attribuzione della discriminazione (Major et al., 2002), si dimostra come la deviazione dal prototipo possa influenzare la percezione della molestia sessuale e la sua credibilità. (Es. le persone pensano che le donne femminili siano più colpite dalle molestie sessuali rispetto a quelle poco femminili).

Donne e uomini percepiscono l’idea di molestia in modo diverso?

Fondamentalmente no, poiché i prototipi di genere sono socialmente propagati e condivisi (Bailey et al., 2019; Turner et al., 1987), e donne e uomini spesso condividono e sono ugualmente influenzati dagli stessi valori sociali. Questo si allinea con la letteratura su come sia uomini che donne perpetuino lo status quo e puniscano in modo simile gli individui che si discostano dal loro prototipo di gruppo (Jost et al., 2004; Rudman & Glick, 2001).

Ad esempio, le persone credono che le donne prototipiche siano i maggiori bersagli delle molestie sessuali, mentre la ricerca applicata mostra costantemente che le donne meno prototipiche sono a maggior rischio di questo tipo di molestie (Berdahl, 2007a, 2007b).

In altre parole, le molestie sessuali non sono dirette solo verso le donne belle e femminili, per celebrare la loro bellezza o femminilità, ma anche verso le donne che deviano, volontariamente o meno, da questi standard: in questo caso la molestia sessuale viene utilizzata per punire la persona deviante dagli stereotipi socialmente accettati.

Adattato da:

Goh, Jin X.; Bandt-Law, Bryn; Cheek, Nathan N.; Sinclair, Stacey; Kaiser, Cheryl R.. (2021). Narrow prototypes and neglected victims: Understanding perceptions of sexual harassment.. Journal of Personality and Social Psychology, (), –. doi:10.1037/pspi0000260

Dr. Giuliana Proietti

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Foto di Keira Burton

Di Giuliana Proietti

Giuliana Proietti è psicoterapeuta e sessuologa clinica. Riceve i pazienti online, da qualsiasi parte del mondo. Sono possibili anche incontri in presenza, a Fabriano Civitanova Marche Ancona e Terni. Costo della Terapia Online: 60 euro/seduta In presenza 90 euro/seduta. Telefonare o inviare un messaggio whatsapp per chiedere appuntamento al 347 0375949, oppure scrivere a info@giulianaproietti.it Visita i siti www.psicolinea.it www.clinicadellatimidezza.it www.clinicadellacoppia.it per avere ulteriori informazioni.